Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,15-20

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,15-20

San Marco, evangelista – Festa

Il Vangelo del giorno

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 16,15-20.

In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.

«Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura»

«Rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite» (Eb 12,12; Is 35,3). (…) Preso da Barnaba e Paolo per il loro primo viaggio apostolico, davanti al pericolo, Giovanni [Marco] si separò da loro e ritornò a Gerusalemme (At 13,13 ; 15,38). (…) Ora, in seguito, egli è stato l’ aiutante di san Pietro a Roma (1Pt 5,13). E’ là che ha scritto il suo vangelo, soprattutto con ciò che l’apostolo gli aveva raccontato. Infine, è stato inviato da Pietro ad Alessandria d’Egitto, dove ha fondato una Chiesa tra le più strutturate e potenti, in quei primi tempi. (…) Colui che aveva abbandonato la causa del Vangelo di fronte ai primi pericoli si è dimostrato in seguito (…) un servitore molto determinato e fedele a Dio. (…) Lo strumento di tale cambiamento sembra essere proprio san Pietro, che ha saputo rinfrancare quel discepolo timido e pavido in modo davvero ammirevole.

Ci viene dato un insegnamento attraverso questa storia: con la grazia di Dio, il più debole può diventare forte. Quindi, occorre non fidarsi di se stessi, né disprezzare mai un fratello che dà prova di debolezza, né disperare mai nei suoi confronti, ma invece aiutarlo a portare i propri pesi (Ga 6,2) e ad andare avanti. (…) La storia di Mosè ci fornisce l’esempio di un temperamento fiero orgoglioso ed impulsivo che lo Spirito ha domato al punto da farne un uomo di una mitezza eccezionale: «molto più mansueto di ogni uomo che è sulla terra» (Nm 12,3). (…) La storia di Marco offre il caso di un cambiamento ancora più raro: il passaggio dalla timidezza all’audacia. (…) Ammiriamo dunque in san Marco una trasformazione più sorprendente di quella di Mosé: «Per fede (…) trovarono forza dalla loro debolezza» (Eb 11,34).

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